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Via Francigena, scorcio

Via Francigena

Un Cammino che viene dal Nord per raggiungere Roma: la via Francigena attraversa il territorio lombardo per 120 chilometri, percorrendo la Lomellina e il lodigiano lungo canali, risaie e marcite e incontrando le città di Pavia e Lodi. La prima parte del percorso, fino alla confluenza con il Ticino, è tutta nelle belle campagne pavesi, interrotte qua e là da casolari e macchie d'alberi.

Storicamente, la  via Francigena era un lungo corridoio che collegava i territori dal Nord Europa a Roma, passando attraverso le Alpi. La via proseguiva poi verso il Sud Italia, dove i pellegrini si imbarcavano per la Terra Santa.  

ROBBIO (PV)
Nel primo tratto lombardo, a Robbio, si incontra la Chiesa di San Valeriano. La chiesa fu costruita dai monaci cluniacensi nel primo secolo dell’anno mille. Ciò che oggi vediamo è però il risultato di lavori successivi, conclusi intorno al 1200 e del periodo in cui, passata ad essere proprietà laica, fu divisa in due piani con scala esterna d'accesso e utilizzata come deposito e magazzino. Oggi la chiesa è utilizzata per le funzioni religiose, con la chiusura delle parti in cattive condizioni.
Una scheda di approfondimento si trova sul sito lombardiabeniculturali.it
A questo link le informazioni sull’accessibilità

Sempre a Robbio merita una visita la Chiesa di San Pietro costruita tra il 1125 e il 1150 e ristrutturata nel 1960, è un vero gioiello dell’arte romanica, con il suo portale in cotto e gli affreschi sia sull’abside sia sui pilastri, ispirati alle storie del Vangelo e al culto dei santi. Tra gli affreschi che meritano attenzione ci sono il Cristo coi quattro evangelisti e la Santissima Trinità (1507), rappresentata con le tre immagini uguali del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, come accadeva spesso prima del Concilio di Trento. Non mancano molte altre raffigurazioni sacre,  che rappresentano la cosiddetta “Bibbia dei poveri”: attraverso di esse, infatti, si educava al cristianesimo la popolazione, in gran parte analfabeta.
A questo link le informazioni sull’accessibilità. 

MORTARA (PV)
A Mortara, rinomata per le sue molte chiese e basiliche, si consiglia di visitare la Basilica di San Lorenzo, duomo della città. Costruita tra il 1375 e il 1380 in stile gotico lombardo, è riconoscibile per la sua facciata in cotto.
All’interno è ricca di pregevoli opere d’arte, in particolare, le quattro cappelle (due per lato) conservano veri capolavori: a destra si può ammirare un affresco della Madonna col Bambino che risale al XV secolo e la tavola di Bernardino Lanino della Madonna col Rosario (1578); a sinistra è conservato un presepe in legno con 80 figurine in bassorilievo di Lorenzo da Mortara (XV secolo).
A questo link le informazioni sull’accessibilità.

Sempre a Mortara si può visitare l’Abbazia di Santa Croce, fu fondata secondo la tradizione nel 1080 fuori dalle mura del borgo, per volere di Papa Gregorio VII e nel 1596 venne ricostruita all'interno della cinta urbana, su disegno di Pellegrino Tibaldi.
A questo link le informazioni sull’accessibilità.

Vale certamente una visita l’Abbazia di Sant’Albino risalente al V secolo e rinnovata nel corso del 1500; secondo la tradizione fu ricostruita anche da Carlo Magno nel 774, dopo la sanguinosa battaglia vinta contro i longobardi in queste campagne.
Oggi dell’Abbazia rimangono la chiesa, con gli affreschi quattrocenteschi e l’elegante portico rinascimentale, il campanile romanico-gotico, i resti del chiostro con il loggiato in muratura e architravi lignei, ed alcuni fabbricati rurali annessi all’antico convento, ormai diroccati. All’interno oltre agli affreschi si può riconoscere una serie di mattoni che portano incise le tracce del passaggio dei pellegrini, che spesso transitavano da Sant’Albino.
A questo link le informazioni sull’accessibilità

GARLASCO (PV)
Proseguendo per Pavia, all’altezza di Garlasco vale una sosta il Santuario della Madonna della Bozzola. Il santuario venne costruito agli inizi del 1500 e da subito fu meta di pellegrinaggi cristiani. All’origine della sua erezione, secondo la tradizione, ci fu nel 1465 una miracolosa apparizione della Madonna, immortalata sull’altare maggiore grazie a un dipinto di Agostino da Pavia.
A questo link le informazioni sull’accessibilità.

CERTOSA DI PAVIA (PV)
A pochi chilometri dalla capitale del Regno longobardo, non può mancare una visita alla splendida Certosa di Pavia, uno dei massimi capolavori del Rinascimento italiano voluto alla fine del Trecento da Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano e completato solo due secoli dopo dagli Sforza. Il complesso visitabile della Certosa comprende la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, il Chiostro Piccolo, il Chiostro Grande.
Nella visita alla Certosa, si viene subito accolti dallo splendido vestibolo che dall’esterno conduce alla corte interna, con la volta decorata dell’ingresso, la porta in marmo scolpita con i medaglioni di Gian Galeazzo Visconti e di Filippo Maria Visconti e, sulla parete di destra, i Santi Cristoforo e Sebastiano dipinti da Bernardino Luini alla fine del Quattrocento.

Non può mancare una visita alla chiesa, dedicata alla Madonna delle Grazie e al Palazzo Ducale. L’interno della chiesa, a croce latina con tre navate,  è coperto da volte a crociera e caratterizzato da decorazioni pittoriche, per la maggior del Bergognone. Tra le straordinarie opere d’arte anche il monumento funebre di Ludovico il Moro e Beatrice d’Este di Cristoforo Solari.

Il Palazzo Ducale fu residenza estiva prima dei Visconti e poi degli Sforza, oggi è sede del Museo della Certosa. A questo link le informazioni sull’accessibilità.  A questo link invece potete scaricare una guida della Certosa .
Per le informazioni relative all’accessibilità della Certosa consulta questo link

Prima di lasciare la Certosa, vi consigliamo una visita alla Antica Farmacia, che si trova a sinistra del cortile di ingresso, con numerose specialità prodotte dai monaci trappisti, come l’Amaro Certosa, l’Amaro Centerbe, il Liquore al caffè o il Gran Certosa giallo e verde, le Gocce Imperiali della Certosa, prodotti a base di miele, cioccolato ed erbe medicinali. Come è tradizione di diversi ordini monastici, i cistercensi che abitano l’Abbazia si dedicano anche al restauro di libri e hanno un laboratorio di legatoria.

PAVIA
Duomo di Pavia
Con la sua cupola a pianta ottagonale che vanta un’altezza di 97 metri, il Duomo di Pavia  è visibile in tutta la campagna circostante. Frutto di una plurisecolare stratificazione, il Duomo come lo vediamo oggi fu iniziato nel 1488 e costruito sopra le due chiese romaniche gemelle di S. Stefano e S. Maria del Popolo, le cui strutture si possono ancora ammirare nelle cripte.  La costruzione, la cui struttura architettonica è opera del Bramante, si sviluppa nell’arco di 400 anni: il completamento della chiesa e la conclusione dei lavori, infatti, si ebbero solo all’inizio Novecento.
All'interno del Duomo di Pavia sono custodite nella cripta le spoglie di San Siro, primo vescovo e patrono della città, si tratta di un prezioso reliquario seicentesco in argento e cristalli. Da notare i capitelli, di tipologia corinzia, che sono espressione delle differenti epoche di esecuzione, dalla fine del Quattrocento (nel coro) al tardo Ottocento (le campate occidentali).
Per chi volesse maggiori informazioni per preparare la visita, è utile la scheda consultabile a questo link e lo stesso sito del Duomo di Pavia.
A questo link le informazioni sull’accessibilità.

Subito oltre la cerchia del centro storico, si staglia la Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro uno dei monumenti religiosi medievali più significativi di Pavia. Sulla sua facciata una lapide riproduce una terzina del Paradiso di Dante Alighieri che fa riferimento alla sepoltura del filosofo romano Severino Boezio, ucciso nella basilica dal re ostrogoto Teodorico e sulla cui tomba, secondo la tradizione, sorse questa Basilica paleocristiana.

Nella Basilica, inoltre, si può ammirare l’Arca di Sant’Agostino, che custodisce le spoglie del Santo: un capolavoro di bassorilievi e statue marmoree scolpito dai maestri comacini nel Trecento. Per avere maggiori informazioni, si può consultare il sito web della Basilica.
A questo link le informazioni sull’accessibilità.

L’ultimo tratto lombardo della Via Francigena prosegue e si addentra in territorio lodigiano, dal Ponte di Mariotto lungo il fiume Lambro, dove il percorso segue dapprima l’argine del fiume e poi le 'arginelle' delle risaie fino a Orio Litta. Da lì si raggiunge il Guado di Sigerico, meglio conosciuto come il Transitum Padi (Passaggio del Po), nel comune di Senna Lodigiana. quel tratto che attraversa il fiume Po e conduce i pellegrini di ieri e di oggi da Corte Sant’Andrea a Soprarivo di Calendasco, sulle rive emiliane del fiume.

Prima di partire
Su questo sito potete visualizzare e scaricare le mappe e le tracce GPS del percorso ufficiale a piedi e in bicicletta, e dei principali collegamenti con Milano. Inoltre, a questo link è possibile scaricare l'App per iPhone e Android, che consente la navigazione GPS lungo l'intero percorso della Via Francigena dal Colle del Gran San Bernardo a Roma: più di 1000 km divisi in 45 tappe. Le mappe e le descrizioni delle tappe possono essere precaricate sullo smartphone ed essere così fruibili anche senza copertura internet.


"Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Lombardia con l'utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo".

La Via Francigena

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