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Abbazia di Chiaravalle

Strada delle Abbazie

A sud di Milano a poche centinaia di metri dalla città ci si trova subito immersi nei campi tra cascine, canali e risaie. In questo scenario rurale sorgono ben sette luoghi di fede e di preghiera, centri di comunità monastiche che hanno avuto un ruolo determinante nello sviluppo agricolo e culturale della campagna milanese. Furono i monaci cistercensi a bonificare le terre paludose e malsane che circondavano Milano, imbrigliando le acque nei canali d’irrigazione e trasformando le paludi in marcite per rendere fertili i terreni.
Dal 1990 questo territorio fa parte del Parco Agricolo Sud Milano. La Strada delle Abbazie, attraversa una buona parte del parco e collega tra loro sette capolavori di arte medievale.
Ci soffermeremo sulle tappe imperdibili di questo percorso, per le quali abbiamo verificato le condizioni di accessibilità.

Abbazia di Chiaravalle
Nell’antico borgo agricolo di Chiaravalle Milanese sorge il complesso abbaziale famoso per la sua torre nolare, detta “Ciribiciaccola”. Edificata secondo le regole cistercensi a partire dal 1135 per volontà di Bernardo di Chiaravalle, l’abbazia merita certamente una visita ai vari e suggestivi spazi, a iniziare dalla chiesa. Tra il ‘500 e il ‘700, infatti, importanti artisti dell’area milanese, quali Bernardino Luini e i fratelli Fiammenghini,  contribuirono alle sue decorazioni. Splendido il coro ligneo seicentesco, dove ancora oggi prendono posto i monaci durante le funzioni religiose. Dall’interno della chiesa si può accedere al Chiostro con le sue eleganti colonne, tra le quali spicca il curioso fascio di colonne annodate. All’ingresso del complesso abbaziale, sulla sinistra, c’è una piccola e suggestiva cappella quattrocentesca dedicata a S. Bernardo e detta “delle donne”, perché a loro destinata dal momento che, secondo la regola benedettina, esse non potevano recarsi nella chiesa abbaziale se non nel giorno della festa della Dedicazione.
Nel 2009 ha riaperto al pubblico anche l’Antico mulino di Chiaravalle, adiacente all’abbazia, con la sua struttura tipicamente medievale, distribuita su due piani e, all’esterno, un giardino di piante aromatiche.
Qui le informazioni sull’accessibilità dell’Abbazia e dell’Antico mulino

L’operosità dei monaci di Chiaravalle, storicamente rivelatasi nel periodo medievale e moderno nelle opere di bonifica e coltivazione di territori prima malsani e acquitrinosi, si mostra puntualmente anche oggi nella produzione di miele, marmellate, sughi e sali e nella conduzione diretta del bestiame presente nel loro cascinale. Dal 2017 poi, i monaci  hanno aperto il Ristoro, un luogo di sosta all’interno del cortile dell’Abbazia, 
Qui trovate tutte le informazioni sulle visite guidate.
 

Abbazia di Viboldone
Fondata dai monaci umiliati nel XII secolo e completata quasi due secoli dopo, grazie alla bellezza della sua architettura in cotto e dei suoi affreschi trecenteschi rappresenta uno dei più importanti complessi medievali della Lombardia. Tra questi dipinti, l’opera più antica è la lunetta sopra l'arco di accesso alla zona dell’abside, che raffigura la Madonna col Bambino in trono fra l’arcangelo Michele, un donatore e santi, datata 1349.
Per un approfondimento, qui trovate una scheda descrittiva della chiesa. All’interno della chiesa è possibile utilizzare audioguide fisse a colonna disponibili in italiano, inglese, francese e russo.
Oggi nell’Abbazia vivono le monache di clausura dell’Ordine di S. Benedetto che seguono, come i monaci a Chiaravalle, la regola del’ “Ora et labora”. I vari lavori manuali che svolgono consistono in un laboratorio di Restauro del Libro Antico che opera da più di 40 anni, un settore tipografico interamente in digitale, attività di legatoria e di scrittura di icone su diversi supporti: legno, cera, pergamena. Il monastero offre ospitalità nella propria Foresteria, che dispone di camere e di alcune stanze per le riunioni di gruppi e propone, oltre a momenti di preghiera, incontri di studio e approfondimento a contenuto biblico, storico, spirituale, ecumenico. Per saperne di più, è utile consultare il sito dell’Abbazia
Qui le informazioni sull’accessibilità dell’Abbazia di Viboldone.

Abbazia di Morimondo
L’abbazia di Morimondo è uno dei più importanti complessi cistercensi del 1200. La sua costruzione fu tutt’altro che facile: a causa dei ripetuti saccheggi e incursioni a cui era sottoposta dalle truppe milanesi e pavesi, nel continuo scontro tra le due città  per la supremazia, ci volle più di un secolo perché i monaci riuscissero a portare a termine il lavoro.
Oggi l’abbazia si presenta come un grandioso ed elegante edificio in mattoni d’argilla, prodotti dalla fornace che proprio i monaci costruirono per questo scopo. In una zona in cui non c’erano cave di pietra, infatti, l’uso dell’argilla s’imponeva sia per la facilità di reperimento e di lavorazione, sia perché rispecchiava la scelta di povertà monastica. Così anche per Morimondo, come per tutte le abbazie cistercensi, la bellezza non deriva da decorazioni o uso di materiali pregiati, ma dalla funzionalità ed essenzialità degli elementi, dai rapporti geometrici,  da come la luce naturale illumina gli spazi e da un’acustica ottimale. Proprio per la sua eccellente acustica ogni anno, in diverse occasioni, pe Morimondo ospita concerti di musica classica e sacra e rassegne di canti corali. Una visita all’Abbazia, che conserva in gran parte la struttura medioevale, consente di ammirare il Chiostro, la Sala Capitolare, le Sale di lavoro dei monaci, la Sala dei fondatori, il Loggiato, il Refettorio, il Dormitorio e l’adiacente Museo Comolli, che conserva opere e bozzetti preparatori del pittore liberty. Qui trovate maggiori informazioni per visitare all’abbazia
L’abbazia sorge in una zona traffico limitato, tuttavia l’accesso è libero tutti i giorni per le persone munite di contrassegno e tutte le domeniche per la partecipazione alla Messa. Qui trovate le informazioni per l’accessibilità.

San Pietro in Gessate
In pieno centro a Milano, di fronte al palazzo di Giustizia e a poche centinaia di metri dal Duomo sorge la chiesa di San Pietro in Gessate, raffinato esempio di architettura del Quattrocento lombardo. Nel 1493 la chiesa divenne abbazia. Nonostante sia stata molto danneggiata dalle bombe durante la II Guerra Mondiale, conserva ancora preziose testimonianze della pittura lombarda della fine 1400, tra cui le splendide storie di Sant'Ambrogio nella Cappella Grifi, opera di Bernardino Butinone e Bernardo Zenale. Risalgono invece al 1514 un affresco di Ambrogio Bergognone con il Funerale di San Martino e una Madonna col Bambino di scuola leonardesca. San Pietro merita una visita sia per la bellezza essenziale della sua architettura e delle opere d’arte che custodisce, sia per la sua storia, che l’ha vista più volte cambiare destinazione d’uso di uno o più dei propri spazi. In seguito alla soppressione degli ordini monastici voluta da Maria Teresa d'Austria a partire dal 1770, infatti, il convento era stato destinato ad ospitare i ragazzi orfani di Milano, chiamati Martinitt, che potevano rimanere nei locali di San Pietro in Gessate fino ai 18 anni e imparare un mestiere per il futuro. E così fu finché Napoleone li trasferì nella zona di Brera e trasformò il convento in un ospedale militare, deteriorando parte di ciò che sarebbe poi stato malamente rovinato dai bombardamenti del 1943. Un tempo la chiesa era dotata di un chiostro, oggi ricostruito e inglobato nella struttura del Liceo scientifico adiacente.
Qui le informazioni sull’accessibilità della chiesa.

Prima di partire
A questo link è possibile scaricare la mappa della Strada delle Abbazie e avere informazioni dettagliate su tutto il percorso.
A questo link si possono scaricare le mappe e le informazioni relative in particolare  ai percorsi ciclabili. Approfondimenti utili su varie tappe della Strada della Abbazie si possono inoltre trovare sul sito di Valle dei Monaci www.valledeimonaci.org

 

"Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Lombardia con l'utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico".