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interno di un cinema

23/01 - "Il gioco delle coppie"

Con l’anno nuovo si rinnova l’appuntamento con “Cinema senza barriere”. Rassegna cinematografica inclusiva che, grazie all’apposita sottotitolazione per non udenti e all’audiodescrizione per le persone con disabilità visiva, permette alle persone con disabilità sensoriale di godersi pienamente un film nella stessa sala con persone normodotate. L’appuntamento è per mercoledì 23 gennaio alle ore 19.30 presso Anteo Palazzo del Cinema (via Milazzo 9) con il film francese “Il gioco delle coppie” del regista Olivier Assayas.

Il calendario completo delle proiezioni sarà disponibile su www.mostrainvideo.com. Le cuffie si possono ritirare all’ingresso della sala di proiezione.
Biglietti: intero 6 euro; ridotto per non udenti/non vedenti e accompagnatore 4,50 euro

La trama
Alain (Guillaume Canet) è un editore di libri di successo, sicuro di sé, alle prese con le nuove problematiche della sua vita professionale e con quelle della sua vita privata. Ha una moglie, Serena, star delle serie tv (Juliette Binoche), con la quale la relazione è un po’ in crisi, deve occuparsi di uno dei suoi autori di lunga data (Vincent Macaigne), per la pubblicazione del suo nuovo libro che ad Alain non piace.
Il mondo del digitale lo affascina, tanto che si decide ad assumere una bella e giovane donna, Laure, competente ed ambiziosa, come "responsabile della transizione digitale" nella sua azienda; con lei avvia una relazione sentimentale, che li coinvolge anche a livello intellettuale in un costante dibattito, molto serrato, sui mutamenti in corso nel mondo dei libri. Analogici o digitali, fedeli o fedifraghi…Il Vecchio Mondo, quello di carta e libri, e il Nuovo Mondo, quello degli e-book e del digitale, raccontato con brio, in una raffinatissima commedia che indaga le relazioni e i giochi di coppia di un gruppo di uomini e donne in crisi di sentimenti e valori. Quali sono i ruoli della cultura e degli intellettuali oggi? “Il nostro mondo è in continuo cambiamento – dichiara il regista - è sempre stato così. La questione è la nostra capacità di tenere d'occhio tale flusso, di capire che cosa è veramente in gioco e poi di adattarci o meno. Dopo tutto, questo è il senso della politica e dell'opinione pubblica. La digitalizzazione del nostro mondo e la sua riduzione ad algoritmi è il vettore moderno di un cambiamento che ci confonde e ci travolge inesorabilmente. Questo film cerca di osservare, a volte in modo divertente, le domande che assillano ciascuno di noi”.

 

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