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via spluga

Via Spluga

Un percorso suggestivo tra natura e storia, che si snoda per 65 km nel cuore delle Alpi centrali: la Via Spluga parte da Thusis, in Svizzera, e attraverso il Passo dello Spluga, a 2115 mt sul livello del mare,  scende lungo la Valle San Giacomo fino a Chiavenna,  unendo nel suo passaggio i popoli grigionese, romancio, walser e lombardo.

Oggi è percorribile su sterrati, sentieri e ponti sospesi, ma anche con servizi di trasporto pubblico o in automobile, grazie a una efficiente rete stradale. Il passo è percorribile in automobile, grazie alla strada costruita sulla carrozzabile che nell’800 permetteva di valicarlo.

Ci concentreremo sulle tappe di cui abbiamo verificato l’accessibilità e che sono raggiungibili in auto, pullman (http://www.stps.it/orari) o treno (https://www.trenord.it/it/home.aspx)

Il tratto italiano del cammino si svolge in Lombardia: dal Passo dello Spluga scende attraverso la Val San Giacomo e arriva ai piedi delle Alpi Retiche a Chiavenna, punto di incontro tra la Val san Giacomo e la Val Bregaglia.

Dal Passo dello Spluga lungo la Strada Statale 36, che costeggia anche il lago Montespluga, in 17 km si raggiunge Corti di Campodolcino (SO), dove si trova il Mu.Vi.S - Museo della Valle Spluga e di San Giacomo,  istituito sulla base di una disposizione testamentaria risalente  al 1786.

Sul finire dell’Ottocento, il Beato don Luigi Guanella impiantò una scuola artigianale denominata “Opera Pia S. Antonio” dove le ragazze del posto potevano apprendere l’arte del cucito e del ricamo, della lavorazione dei trucioli di legno e della paglia. Ancora oggi il Museo testimonia la civiltà della valle e l’importanza storica e commerciale che ha avuto nei secoli la Via Spluga, importante canale di comunicazione tra il bacino del Mediterraneo e l’area a nord delle Alpi. All’interno del palazzo è visitabile anche la cappella settecentesca di S. Antonio, accuratamente restaurata.
A questo link le informazioni sull'accessibilità del museo.

A soli 6 km da Campodolcino si trova il Santuario della Beata Vergine a Gallivaggio costruito nel 1598  dove un tempo era stata eretta una cappella di legno nel luogo ove secondo la tradizione nel 1492, la Madonna apparve a due ragazze. Il santuario venne consacrato dal vescovo di Como, Filippo Archinti nel 1615. Il campanile del Santuario risale al 1731. Con i suoi 52 m di altezza è il più alto della Valchiavenna, non è possibile visitarlo.
Poco più di 10 chilometri separano il Santuario da Chiavenna. Lungo il tragitto si attraversa anche il piccolo paese di San Giacomo Filippo, dove si trova l’omonima chiesetta del 1100.
A questo link le informazioni sull'accessibilità.

Nell’antico quartiere artigiano di Chiavenna sorge il Mulino di Bottonera che, con l’annesso pastificio, è stato a lungo una presenza importante nella vita economica della Valchiavenna, perché garantiva prospettive d´impiego e sicurezza per le famiglie. Oggi il Mulino vale una visita perché rappresenta un raro esempio di architettura industriale, nel quale si respira ancora l’atmosfera ottocentesca. 
A questo link le informazioni sull’accessibilità.

All’ingresso del Parco Archeologico Botanico del Paradiso, a circa 600 metri dalla stazione ferroviaria di Chiavenna, si trova il Museo Archeologico della Valchiavenna (SO). Ogni sezione del percorso espositivo, dalla preistoria al medioevo, è caratterizzata da un colore, mentre grandi disegni colorati aiutano anche i visitatori più giovani a rivivere gli ambienti e le abitudini degli antichi abitanti della zona.
A questo link le informazioni sull'accessibilità.

Merita una visita anche la Collegiata di S. Lorenzo un complesso religioso le cui origini risalgono al V secolo ma che, nel corso dei secoli, è stato più volte ristrutturato. Oggi si presenta con il suo alto campanile seicentesco, che è andato a sostituire quello romanico, il raffinato porticato quadrangolare dalle forme rinascimentali e il battistero a pianta ottagonale. All’interno del battistero si può ammirare il bellissimo fonte battesimale di periodo romanico: una vasca monolitica di pietra ollare di circa 6 metri di circonferenza, su cui è scolpita la cerimonia del sabato santo, durante la quale si benediceva l´acqua battesimale e si amministrava il battesimo. L’interno della chiesa è interamente affrescato.
A questo link le informazioni sull'accessibilità.

Dal piccolo cortile a destra della chiesa si accede al Museo del Tesoro che in tre sale ospita oggetti religiosi particolarmente significativi per l’arte e la storia locale: vi sono esposti dipinti, libri liturgici, ricchi e preziosi paramenti e oggetti liturgici, alcune bellissime statue in legno policromo di Madonne e Santi dei secoli XV e XVI e un rarissimo codice musicale dell’XI secolo. Ma il fiore all’occhiello dell’intera collezione, capolavoro dell’oreficeria medievale, è la Pace di Chiavenna: una splendida coperta di evangeliario che deve il suo nome all’uso in età moderna di offrirla al bacio dei fedeli durante lo scambio della pace. A questo link le informazioni sull'accessibilità del museo.

Prima di partire
Oltre al sito dedicato http://www.viaspluga.com, alle guide cartacee esistenti e ai suggerimenti del sito di Inlombardia per chi voglia indicazioni dettagliate per fare il percorso a piedi è disponibile gratuitamente un’ App per iOS  e Android

 

"Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Lombardia con l'utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico".

La Via Spluga

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