Il parco del Serio si sviluppa lungo il corso del fiume Serio per circa 54 km, dal comune di Seriate fino all’incontro con il fiume Adda, presso il comune di Montodine. Il territorio del parco è prevalentemente pianeggiante con ampie zone agricole che caratterizzano il paesaggio attorno al fiume. Il fiume Serio lungo il suo percorso ha creato vari ambienti. Nella parte più a nord, in territorio bergamasco, il fiume scorre in modo curvilineo formando una serie di canali dove, sulle sponde, sono presenti piccole praterie ricche di fiori. Più a sud, all'altezza di Mozzanica, l'alveo si stringe e diviene mono alveo, cioè segue un unico percorso, spesso racchiuso da argini che divengono più alti a sud di Crema nella zona delle Ripalte, appunto le rive alte presenti ai lati del fiume.
AMBIENTE NATURALE
Il tratto del fiume Serio in territorio bergamasco è caratterizzato da un fondo ampio, ricco di cumuli di rocce, praterie aride composte da pietrisco, sabbia e un sottile strato di terreno, cespugli sparsi, qualche albero e presenze erbacee, tra cui alcune rare specie di orchidee, come il giglio caprino e l’orchidea cimicina. Tra i comuni di Seriate e Ghisalba, durante i periodi in cui il fiume è in magra, la poca acqua presente si infiltra nel sottosuolo. Più a sud a partire dal Comune di Cologno al Serio, si trovano i fontanili, luoghi in cui l'acqua di falda emerge in superficie per la presenza nel sottosuolo di strati di argilla. Il tratto cremasco del fiume è oggi incanalato, con rari boschetti e piccole zone umide, come stagni e laghetti originati dalle precedenti attività estrattive di cave di ghiaia e sabbia.
PATRIMONIO STORICO CULTURALE
Il Castello del Colleoni a Malpaga è un bene di grande pregio e custodisce una ricca serie di affreschi. Ci sono anche numerosi edifici rurali, chiese, santuari e santelle, queste ultime dette anche cappellette votive. Tra tutti si ricorda il santuario della Basella, il castello di Cavernago, la Rotonda di Ghisalba, e il complesso rurale della Muratella. Molte le ville per i soggiorni estivi delle famiglie nobili: Griffoni a Castel Gabbiano e la rinascimentale Tadini a Vidolasco. Tra i centri storici spiccano quelli di Martinengo, Romano e Cologno al Serio e Crema. Infine, il Santuario del Marzale a Madignano e il Palazzo Benvenuti a Montodine.
LA PAVONCELLA SIMBOLO DEL PARCO
Riconoscibile per il caratteristico ciuffo che nel maschio raggiunge i 10 cm di lunghezza, la pavoncella è stata scelta ad emblema del Parco e riprodotta nel suo logo. Si tratta di un uccello migratore che nidifica in gran parte dell'Europa e in Italia è di passaggio da metà ottobre a novembre e da febbraio a metà aprile. Appartenente alla famiglia dei Caradridi presenta un piumaggio nero-verde iridescente nelle parti superiori e bianco in quelle inferiori, con una lunga banda pettorale nera e sottocoda castano. È un eccellente volatore, raggiunge velocità comprese fra 50 e 60 km/h e riesce a percorrere distanze molto lunghe. Si nutre di invertebrati come insetti, piccoli molluschi e lombrichi che cerca nelle zone aperte prative o nell'alveo del fiume.
COSA FARE NEL PARCO
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Il percorso costeggia il fiume Serio e attraversa ampi prati, un bosco naturale di salici e i campi coltivati tipici della campagna cremasca. Il Parcheggio è situato di fronte all'Oratorio di Pianengo (CR), in via Papa Giovanni XIII, dove sono presenti circa 30 parcheggi auto gratuiti con il fondo in asfalto.
Il percorso è principalmente su terra battuta e ghiaia. Il sentiero è ad anello, pianeggiante, con una lunghezza di 4 km e una larghezza media di 2,5 metri. È ombreggiato a tratti e presenta fondo compatto, in terra battuta ed erba. Lungo il tragitto si trovano pannelli informativi con indicazioni sulla fauna e flora locale, posti a un'altezza da terra di 83 cm.
Dopo circa 500 metri dall'inizio del sentiero è presente un'area di sosta, parzialmente ombreggiata, con fondo in erba e ghiaia, leggermente sconnesso. È attrezzata con 5 tavoli (altezza da terra 67 cm) con annesse panche. Percorrendo altri 500 metri si incontra un'altra area di sosta, ben ombreggiata, con fondo compatto in erba e terra battuta.
Dispone di 2 tavoli (altezza da terra 75 cm) e 4 panche. Essa ospita un punto di osservazione per l'attività di birdwatching, con 3 feritoie poste a un'altezza da terra variabile tra i 96 e i 150 cm. Presenta una pedana in legno di dimensioni 210 x 53 cm, con gradino d'accesso di 8 cm.
Località Castello in comune di Ricengo (CR)
Il sentiero collega la località Castello, nei pressi dell'abitato di Ricengo, con il suggestivo lago dei Riflessi e attraversa ampi campi coltivati contornati da filari di alberi. Il parcheggio è ubicato all'inizio del percorso, nei pressi della chiesetta del Castello di Ricengo.
È pubblico e gratuito, con fondo compatto in erba, e dispone di circa 20 posti auto, nessuno dei quali riservato a persone con disabilità. Ospita una piccola area attrezzata, non ombreggiata, con 2 tavoli in legno (altezza da terra 78 cm) a cui sono annesse 4 panche. Il sentiero è lungo 500 metri, con larghezza media di 3 metri. È pianeggiante, poco ombreggiato e presenta fondo compatto in terra battuta e ghiaia.
Lungo il percorso è presente un gazebo in legno coperto, attrezzato con 3 tavoli (altezza da terra 75 cm) a cui sono annesse 6 panche. Per raggiungere le sponde del lago bisogna percorrere un tratto di 7 metri in forte pendenza, con fondo in terra battuta e sassi molto sconnesso, non agevole per persone con disabilità motoria. Le sponde del lago hanno fondo in erba, a tratti alta.
Località Castello in comune di Ricengo (CR)
Il percorso collega la località Castello, nei pressi dell'abitato di Ricengo, a quella di Palata Menasciutto, ramo morto del fiume Serio. La prima parte del sentiero coincide col sentiero Lago dei Riflessi.
Dopo circa 300 metri, i due sentieri si dividono: per raggiungere la Palata bisogna mantenere la destra. Il sentiero prosegue per 700 metri, attraverso una fitta vegetazione composta per lo più da arbusti, e conduce allo specchio d'acqua della Palata, da dove si può osservare il fiume, i boschi che costeggiano le sponde e la roggia Menasciutto.
Il percorso è solo in parte ombreggiato, presenta larghezza media di 2 metri e fondo in terra battuta ed erba, leggermente sconnesso. In corrispondenza della Palata, a causa di sassi e pietre, il sentiero diventa piuttosto sconnesso per un tratto di circa 10 metri, non agevole per disabili motori.